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Lobbying, uno strumento che funziona

Fare lobbying in modo intelligente significa saper rappresentare i propri interessi collettivi con metodo, trasparenza e visione strategica. Non è pressione, non è conflitto, non è una pratica opaca e non bisogna assolutamente averne paura: fare lobbying in modo serio è infatti la capacità di tradurre le esigenze reali di un settore in proposte concrete, coerenti con le politiche pubbliche. Dato che le decisioni istituzionali incidono direttamente sulla competitività delle imprese, questa azione è una forma di partecipazione utile e necessaria.

Per noi di AGroDiPAB, che rappresentiamo la distribuzione alimentare e beverage per il canale Horeca, la lobby è prima di tutto ascolto organizzato. Significa raccogliere i bisogni dei nostri associati, trasformarli in analisi e proposte concrete, dialogare con i decisori pubblici offrendo dati, soluzioni e competenze. Un’associazione che fa lobbying in modo intelligente non difende interessi particolari: difende la possibilità di lavorare, innovare e crescere in modo sostenibile.

L’azione di rappresentanza diventa tanto più efficace quanto più è collettiva. Le imprese unite parlano con una voce sola, ed è questa unità che dà forza alla proposta e credibilità all’interlocuzione. L’esperienza dimostra che quando il settore riesce a coordinarsi, a presentarsi compatto e preparato, le istituzioni ascoltano di più e meglio. Non si tratta di chiedere privilegi, ma di contribuire a scrivere regole più giuste, proporzionate e aderenti alla realtà operativa di chi lavora ogni giorno nei mercati.

Fare lobbying in modo intelligente significa anche costruire alleanze: con le altre associazioni, con il mondo accademico, con le amministrazioni locali e nazionali, con la filiera del food e della logistica. Ogni interlocutore rappresenta un tassello del sistema economico e sociale, e solo il dialogo costante può generare equilibrio tra esigenze produttive, sostenibilità ambientale e tutela del consumatore. Che è poi quello che prende vita durante gli Stati Generali ogni anno. 

Per le imprese, essere parte di un’associazione che sa esercitare questa funzione è un vantaggio competitivo. Significa: 

-avere accesso a informazioni tempestive, a reti di relazioni istituzionali, a occasioni di confronto che anticipano i cambiamenti anziché subirli. 

-poter contare su una rappresentanza che agisce non quando un problema esplode, ma prima che nasca, partecipando al dibattito pubblico con proposte costruttive e credibili.

Iscriviti anche tu ad AGroDiPAB per essere parte attiva della trasformazione del nostro mondo, per contare di più e dare slancio all’Associazione. Scrivi a segreteria@agrodipab.com e verrai subito contattato. 

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Il nostro status, finalmente 

Gli Stati Generali del 28 ottobre prossimo a Roma si presentano con una novità importantissima: la definizione giuridica “di operatori economici del settore HORECA introdotta dall’articolo 10 del “Disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese*”, in via progressiva di approvazione. 

Questi gli ultimissimi aggiornamenti in merito, frutto dell’esame del ddl annuale per le Pmi da parte della Commissione 9 del Senato dei giorni scorsi: in riferimento all’articolo è stato accolto soltanto l’emendamento che chiarisce meglio il significato: da “operatore economico della distribuzione nel settore Hotellerie-Restaurant-Catering (HORECA)” a “operatore della distribuzione di prodotti alimentari nel settore HORECA»”.

Per quale motivo è così importante questo articolo?

In quanto segna un momento storico per il settore: non si limita a riconoscere la figura del distributore, ma disegna le fondamenta di un ecosistema integrato e strategico.

Infatti introduce per la prima volta nell´ordinamento italiano la definizione di “operatore della distribuzione di prodotti alimentari nel settore HORECA”: un distributore può essere formalmente riconosciuto come tale se almeno il 70% dei ricavi negli ultimi tre anni deriva dalla fornitura di prodotti alimentari e bevande a hotel, ristoranti, bar, pasticcerie e servizi di catering. Questo rappresenta un passaggio cruciale.

Fino a oggi, i distributori erano spesso percepiti come attori isolati, semplici canali di fornitura. Con il riconoscimento normativo, acquisiscono una identità ufficiale e riconosciuta, diventando protagonisti di una catena del valore che trascende il singolo operatore.

Una definizione di natura tecnica che va a perimetrare in maniera chiara il profilo della nostra categoria, a cui guardiamo con forte fiducia con la speranza che almeno la lettura in Senato possa concludersi entro gli Stati Generali.

L’articolo: “Ci eleva come categoria e come settore, dandoci un’identità specifica. Emergiamo finalmente dal sottobosco”, commenta soddisfatto per la fondamentale conquista Giuseppe Maria Arditi, Presidente dell’Associazione, che ha portato avanti la battaglia e che dopo due anni di Stati Generali può condividere il risultato in questa edizione.

In questo senso gli Stati Generali di ottobre 2025 saranno il momento nel quale ragionare fattivamente, partendo dall’upgrade di identità, su potenzialità economiche e ulteriori riconoscimenti generati dal nuovo status.

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