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Redazione AGroDiPAB

Cos’è, in concreto, un Tavolo di Filiera?

C’è un concetto semplice ma potente dietro l’idea di un Tavolo di Filiera che come AGroDiPAB  andiamo con forza proponendo dalla scorsa settimana e che tanto successo ha ottenuto agli Stati Generali: mettere tutti attorno allo stesso tavolo – istituzioni, imprese, associazioni e rappresentanze – per costruire insieme strategie di crescita. Non un luogo formale, ma uno spazio operativo dove la collaborazione diventa politica industriale e la visione si traduce in risultati concreti.

Il nostro settore Ho.Re.Ca. muove ogni giorno una parte importante dell’economia nazionale: distribuzione alimentare, produzione, logistica, formazione, turismo. Eppure, oggi chi lavora in questo mondo si trova a dialogare con tanti interlocutori diversi – dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy al MASAF, dal Ministero del Turismo a quello del Lavoro – senza un coordinamento centrale. 

È come se la filiera avesse molte voci ma nessun coro.

Ecco perché AGroDiPAB sostiene con forza la nascita di un Tavolo Unico della Filiera Ho.Re.Ca.: uno strumento di confronto permanente che consenta al comparto di parlare con una voce sola e di partecipare attivamente alla definizione delle politiche pubbliche che lo riguardano. Un punto d’incontro stabile in cui raccogliere i bisogni reali delle imprese, analizzarli e trasformarli in proposte operative e sostenibili.

Quali le attese?

Il Tavolo Unico da noi proposto avrà un ruolo fondamentale su più fronti: 

-promuovere la transizione verde e la sostenibilità ambientale, 

-incentivare l’uso di packaging innovativi e riciclabili, 

-accelerare la digitalizzazione dei processi gestionali e commerciali,

-rafforzare la formazione continua e favorire il ricambio generazionale,

-sostenere l’internazionalizzazione delle imprese, 

-semplificare la burocrazia,

-coordinare le diverse politiche di settore in modo integrato.

La filiera Ho.Re.Ca. è chiamata a reinventarsi, prima ne prendiamo consapevolezza, prima siamo pronti ad agire: un Tavolo di Filiera è sia un’idea di rappresentanza che una necessità strategica. Dargli vita significa costruire un’identità comune, condividere obiettivi, mettere a sistema le energie di chi ogni giorno fa crescere il Paese attraverso il lavoro, la qualità e l’innovazione.

Solo unendo le forze e parlando con una voce unica possiamo rendere davvero forte la nostra filiera e continuare a valorizzare, in Italia e nel mondo, l’eccellenza del Made in Italy.

Scegli di essere protagonista anche tu del futuro della filiera Ho.Re.Ca. Entra in AGroDiPAB, scrivi a segreteria@agrodipab.com e verrai subito contattato. 

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La nostra richiesta: un Tavolo Permanente al Mimit

Una filiera che vale 107 miliardi di euro e conta oltre 727 mila imprese: sono le basi da cui partire per rilanciare la proposta di un Tavolo Permanente presso il Mimit per dotarsi di una governance stabile, riconosciuta e condivisa. Questo il dato più importante emerso dalla III edizione degli Stati Generali della Filiera Ho.Re.Ca promossi dalla nostra Associazione. L’incontro della scorsa settimana è stato anche occasione per presentare i nuovi dati commissionati a Cribis sullo stato del comparto Food & Beverage italiano. Dallo studio emerge che il 63% delle attività opera nel canale Ho.Re.Ca. con una forte concentrazione nel Sud e nelle Isole (40%), e una crescita delle nuove imprese pari al +9,7% nel biennio 2023–2024. Il settore si distingue per inclusività, con un tasso di imprenditoria femminile del 26,5%, giovanile del 23% e straniera del 12,7%. 

“I dati dimostrano la centralità della filiera Food & Beverage nel tessuto economico italiano, ma anche la necessità di politiche strutturali per sostenerla – ha dichiarato Giuseppe Maria Arditi, Presidente di Agrodipab HoReCa – Per questo ribadiamo la nostra proposta di un Tavolo Permanente presso il MIMIT, che unisca imprese, istituzioni, formazione e credito per affrontare in modo coordinato i temi di competitività, sostenibilità e ricambio generazionale. L’Horeca è il cuore del Made in Italy, ma deve poter contare su un’identità riconosciuta e su strumenti adeguati per crescere”.

Secondo l’indagine, a livello internazionale l’Italia si colloca all’ultimo posto per pagamenti puntuali nel settore bar e ristoranti. Le industrie alimentari (31,4%) e il commercio all’ingrosso/dettaglio (27,5%) sono i più virtuosi, mentre Horeca (6,7%) e GDO/DO (5,5%) registrano le quote più alte di ritardi oltre 90 giorni, con picchi nel comparto ristorazione e catering (7,6%). 

“Il settore Ho.Re.Ca. è uno dei pilastri del nostro Made in Italy, un comparto che genera valore, occupazione e innovazione in tutto il Paese. – ha sottolineato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso – Il Governo è al vostro fianco per riconoscerne il ruolo e garantire regole chiare e trasparenti. Con il nuovo disegno di legge sulle PMI e le misure contro le recensioni false, abbiamo posto le basi per una tutela effettiva degli operatori e della qualità. È un primo passo per rafforzare un ecosistema che sostiene le filiere agricole, alimentari e produttive italiane. Insieme possiamo continuare a promuovere l’eccellenza italiana nel mondo”. 

Secondo il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenuto con un videomessaggio, “questi Stati Generali, sono in linea con il nostro modo di agire: Identità. Riconoscere, rilanciare, riformare. Difendere ciò che ci rende unici significa valorizzare i nostri 895 prodotti DOP e IGP, rafforzare la coesione della filiera e dare il giusto valore a tutti gli attori che creano ricchezza e lavoro. La filiera Ho.Re.Ca. è il biglietto da visita dell’Italia nel mondo: attraverso il cibo e l’ospitalità rappresentiamo l’Italia migliore nelle sue tante declinazioni”, ha concluso.

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Grazie, a tutti e a ciascuno

𝐔𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐬𝐢𝐧𝐜𝐞𝐫𝐨 𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐭𝐨 — 𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚 𝐞 𝐝𝐚 𝐫𝐞𝐦𝐨𝐭𝐨 — agli Stati Generali della Filiera Horeca 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞 𝐢𝐥 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐟𝐢𝐥𝐢𝐞𝐫𝐚.

𝐈𝐥 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐨: chiediamo l’istituzione di 𝐭𝐚𝐯𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐦𝐚𝐧𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐥 𝐌𝐈𝐌𝐈𝐓 per rappresentare in modo continuativo le esigenze del comparto.

Grazie alle 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑒 𝑝𝑜𝑙𝑖𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 che hanno scelto di esserci e di intervenire in modo concreto — segno che la nostra causa è viva e condivisa: Adolfo UrsoFrancesco LollobrigidaPier Ferdinando CasiniMaurizio Lupi, Matteo Gelmetti, Gianfranco Di SarnoMarco Cerreto, Luca Squeri, Maria Chiara GaddaEmma Pavanelli.

Grazie a tutte le 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖, 𝑓𝑒𝑑𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖, 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑑𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑒 𝑖𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑡𝑖 che ieri hanno espresso con chiarezza le proprie istanze: Paolo Uberti UnionAlimentari – Confapi, Sandro Gambuzza Confagricoltura, Maurizio Arosio, Marco Celani Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi – AIGAB, Giorgio Antonio Donegani, Ettore Prandini Coldiretti, Gabriele Ferrieri ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, Roberta Garibaldi Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, David Dabiankov Lorini ASSOBIBE – CONFINDUSTRIA.

Grazie a tutti i 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖𝑠𝑡𝑖 che hanno portato dati e riflessioni di valore: Debora Gotti Beppe Damioli, Avvocato Valentina Pepe, Emanuele Perini, Avvocato Giuliano Palma, Carlo De Regibus, Angelo Freni, Umberto Napoli, Giuseppe Melis, Niccolò Zuffetti Cribis, Emilia Pentella.

Ad ultimo grazie alle colonne portanti che da sempre sostengono la nostra Associazione: il nostro Presidente Giuseppe Arditi, Carmela Cassese il nostro consigliere per gli Affari Politici e Relazioni Istituzionali, Aldo Di Biagio il nostro Segretario Generale.

Martedì 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐠𝐞𝐭𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐞 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚.

Giorno dopo giorno, mattone dopo mattone, continueremo a lavorare perché il tavolo permanente al MIMIT diventi realtà.

𝐏𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐟𝐢𝐥𝐢𝐞𝐫𝐚.

𝐏𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐌𝐚𝐝𝐞 𝐢𝐧 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐲.

https://www.agrodipab.com/contatti/ iscriviti a AGroDiPAB e unisciti a chi ogni giorno lavora per dare forza alla filiera Ho.Re.Ca.

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Una cabina di regia per la filiera horeca, un settore da 107 miliardi

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Le emozioni degli Stati Generali

Cosa possiamo dire?

Intanto grazie, grazie a tutti coloro che hanno partecipato.

A chi ci ha seguito in presenza, a chi si è collegato da lontano. Niente nomi, in questo articolo, solo tanta gratitudine per chi ha portato al successo questo evento a cui come AGroDiPAB abbiamo creduto sin dall’inizio.

Sappiamo di poter contare. Sappiamo di essere tanti e ti esprimere pensieri e preoccupazioni di una maggioranza silenziosa di colleghi che pian piano emergerà e farà sentire la sua voce sempre più forte.

Sappiamo che il Tavolo della Filiera ora è più concreto, più vicino, così come più vicine sono le relazioni strette che abbiamo attivato con il mondo della politica. Anche se sono giorni frenetici, la presenza di rappresentanti delle istituzioni romane ci ha confermato che siamo al posto giusto, con le decisioni giuste e gli obiettivi giusti.

Per arrivare agli Stati Generali di ieri abbiamo lavorato per mesi, con team coesi e determinati. (grazie, grazie, grazie). Il risultato?

Potete oggi leggerlo sui tanti quotidiani che riprendono le notizie su di noi e sugli incontri che ieri si sono susseguiti. 

Il settore che tiene in piedi l’economia del fuori casa c’è e conta.

Questo volevamo ottenere: la strada è tracciata, percorrila anche tu insieme a noi!

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Il Presidente

Giuseppe Arditi 

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Roma ci attende: tutto pronto per gli Stati Generali 

La prossima settimana la capitale diventerà il crocevia di un confronto decisivo per il mondo Ho.Re.Ca., la grande filiera che muove ogni giorno l’economia del fuori casa e che vede tutti noi di Agrodipab protagonisti. Imprese, associazioni e istituzioni si ritroveranno per una giornata di lavoro e visione comune, con un obiettivo chiaro: dare forma a una nuova stagione per la ristorazione, la distribuzione e l’ospitalità.

La terza edizione degli Stati Generali della Filiera Ho.Re.Ca., promossa proprio da AGroDiPAB, nasce dall’esigenza di riunire le tante componenti del settore attorno a una strategia condivisa. Dopo anni di profondi cambiamenti, il comparto si trova davanti a una sfida cruciale: trasformare le difficoltà in occasione di crescita, puntando su sostenibilità, innovazione e formazione.

L’incontro romano sarà il terreno dove far dialogare esperienze diverse, ma complementari: chi produce e distribuisce, chi serve e accoglie, chi pianifica le politiche di settore. L’obiettivo è costruire una visione comune, capace di rendere la filiera più solida, più efficiente e più rappresentata anche nelle sedi istituzionali.

Le parole chiave che guideranno i lavori – ESG, logistica, formazione e governance – indicano la direzione di marcia di un sistema che vuole evolversi senza perdere la propria identità

L’iniziativa si colloca in un momento di grande fermento per il comparto, che sta vivendo una transizione profonda: i consumatori chiedono maggiore trasparenza, le imprese cercano equilibrio tra sostenibilità e competitività, le reti di fornitura si confrontano con nuove logiche di efficienza e responsabilità.

AGroDiPAB si conferma punto di riferimento per chi lavora nella distribuzione alimentare e nelle forniture per la ristorazione. La sua missione è costruire ponti tra le diverse anime del settore, offrendo spazi di dialogo e strumenti concreti per una crescita strutturata.

La prossima settimana, dunque, Roma non sarà soltanto una sede di lavori, ma un simbolo: il luogo in cui la filiera Ho.Re.Ca. sceglie di guardare avanti, di farsi riconoscere come sistema e non più come somma di parti. Partecipa anche tu per condividere idee, esperienze e prospettive.

Perché il futuro della filiera comincia da chi decide di esserci.

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Chi ha paura della sostenibilità?

C’è un cambiamento silenzioso che sta attraversando la filiera Ho.Re.Ca. Non si vede nei grandi annunci o nelle rivoluzioni tecnologiche, ma nelle scelte quotidiane di chi lavora ogni giorno per garantire qualità, efficienza e fiducia. È il cambiamento di chi (produttore, distributore, esercente, addirittura cliente finale) ha capito che innovare non significa correre dietro alla novità, ma dare forma a un modo diverso di stare sul mercato: più consapevole, più equo, più sostenibile.

Già da un po’ di tempo la parola “innovazione” ha smesso di essere sinonimo di tecnologia. È diventata sinonimo di responsabilità e abbraccia una serie di azioni concrete: ridurre gli sprechi, ottimizzare i flussi logistici, investire nella formazione del personale, valorizzare i rapporti con fornitori e partner che condividano gli stessi principi. È così che si costruisce un’impresa capace di durare, anche in un contesto economico fragile come l’attuale.

La sostenibilità, d’altronde, non è più una bandiera per le grandi aziende o un obiettivo da comunicare nei bilanci. È un linguaggio comune che riguarda tutta la filiera, dai produttori ai distributori, dai gestori di locali ai fornitori di servizi. E può anche essere puntualmente certificata. È finito, per fortuna, il tempo del “green washing”.

Le imprese più lungimiranti lo hanno già capito: la sostenibilità porta con sé anche valore, dunque fatturato e spazi nel mercato: la nuova base su cui si innesta la solidità aziendale.

Per tutti questi motivi AGroDiPAB ha scelto di mettere la sostenibilità al centro del dibattito, promuovendo gli Stati Generali della Filiera Ho.Re.Ca., in programma il 28 ottobre. 

Un momento di confronto reale tra esperti, istituzioni e imprese, dedicato a quattro temi che rappresentano la nuova spina dorsale del settore: ESG, logistica, formazione e governance; un laboratorio di idee e strumenti pratici per accompagnare ogni azienda verso un modello di crescita sostenibile, capace di unire competitività e responsabilità.

Il futuro della filiera Ho.Re.Ca. si giocherà su questo equilibrio: la capacità di innovare restando fedeli ai propri valori, di crescere senza rinunciare alla qualità, di condividere competenze e risorse per costruire un sistema più forte.

Chi sceglie di intraprendere oggi questo percorso — con coraggio e coerenza — sarà protagonista del domani.

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Lobbying, uno strumento che funziona

Fare lobbying in modo intelligente significa saper rappresentare i propri interessi collettivi con metodo, trasparenza e visione strategica. Non è pressione, non è conflitto, non è una pratica opaca e non bisogna assolutamente averne paura: fare lobbying in modo serio è infatti la capacità di tradurre le esigenze reali di un settore in proposte concrete, coerenti con le politiche pubbliche. Dato che le decisioni istituzionali incidono direttamente sulla competitività delle imprese, questa azione è una forma di partecipazione utile e necessaria.

Per noi di AGroDiPAB, che rappresentiamo la distribuzione alimentare e beverage per il canale Horeca, la lobby è prima di tutto ascolto organizzato. Significa raccogliere i bisogni dei nostri associati, trasformarli in analisi e proposte concrete, dialogare con i decisori pubblici offrendo dati, soluzioni e competenze. Un’associazione che fa lobbying in modo intelligente non difende interessi particolari: difende la possibilità di lavorare, innovare e crescere in modo sostenibile.

L’azione di rappresentanza diventa tanto più efficace quanto più è collettiva. Le imprese unite parlano con una voce sola, ed è questa unità che dà forza alla proposta e credibilità all’interlocuzione. L’esperienza dimostra che quando il settore riesce a coordinarsi, a presentarsi compatto e preparato, le istituzioni ascoltano di più e meglio. Non si tratta di chiedere privilegi, ma di contribuire a scrivere regole più giuste, proporzionate e aderenti alla realtà operativa di chi lavora ogni giorno nei mercati.

Fare lobbying in modo intelligente significa anche costruire alleanze: con le altre associazioni, con il mondo accademico, con le amministrazioni locali e nazionali, con la filiera del food e della logistica. Ogni interlocutore rappresenta un tassello del sistema economico e sociale, e solo il dialogo costante può generare equilibrio tra esigenze produttive, sostenibilità ambientale e tutela del consumatore. Che è poi quello che prende vita durante gli Stati Generali ogni anno. 

Per le imprese, essere parte di un’associazione che sa esercitare questa funzione è un vantaggio competitivo. Significa: 

-avere accesso a informazioni tempestive, a reti di relazioni istituzionali, a occasioni di confronto che anticipano i cambiamenti anziché subirli. 

-poter contare su una rappresentanza che agisce non quando un problema esplode, ma prima che nasca, partecipando al dibattito pubblico con proposte costruttive e credibili.

Iscriviti anche tu ad AGroDiPAB per essere parte attiva della trasformazione del nostro mondo, per contare di più e dare slancio all’Associazione. Scrivi a segreteria@agrodipab.com e verrai subito contattato. 

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Anche la vendita ha bisogno della sua università 

Stiamo costruendo un nuovo modo di intendere la professione commerciale, e lo facciamo come parte integrante della nostra mission, che ci vede impegnati sempre al fianco degli imprenditori. Con questo spirito abbiamo dato vita all’Università della Vendita, il primo ecosistema formativo interamente dedicato a chi opera nel mondo delle vendite e della distribuzione alimentare e beverage per il canale Horeca. L’iniziativa nasce per colmare un vuoto strutturale nella formazione del venditore, offrendo percorsi gratuiti, concreti e orientati al lavoro, pensati per restituire prestigio e competenze a una figura oggi più che mai centrale nella crescita delle imprese.

Non si tratta di un corso tradizionale, ma di una vera scuola di mestiere e di visione. Il venditore non è più un semplice esecutore di ordini: è un consulente di fiducia, un interprete del mercato, un professionista capace di creare valore per l’azienda e per il cliente. Nei nostri percorsi, che spaziano da 40 a 1000 ore, si impara a coniugare competenze relazionali e strumenti digitali, ad applicare l’intelligenza artificiale alla pianificazione commerciale, a leggere i dati e trasformarli in strategie di vendita sostenibili e durature.

L’obiettivo è formare una nuova generazione di venditori consapevoli, preparati e orgogliosi del proprio ruolo. Persone in grado di ascoltare, comprendere e agire con visione imprenditoriale, diventando ambasciatori del brand e motori del cambiamento nelle aziende in cui operano.

Particolare attenzione è rivolta al settore agroalimentare, cuore della nostra identità, attraverso il percorso ITS “Next Generation Sale Professional”, che forma tecnici della promozione e valorizzazione dei prodotti Made in Italy, pronti a muoversi sui mercati nazionali e internazionali con competenza, sensibilità culturale e padronanza degli strumenti digitali.

Come afferma il nostro Presidente, Giuseppe Maria Arditi, “oggi la vendita è un’arte che unisce tecnologia, relazioni e conoscenza. Con l’Università della Vendita vogliamo investire nel capitale umano, perché la competitività del nostro settore passa dalla qualità delle persone che ne fanno parte.”

Ti aspettiamo il 28 ottobre a Roma, in occasione degli Stati Generali della Filiera Horeca: presenteremo ufficialmente l’Università della Vendita e i suoi protagonisti e formatori. 

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Sprecare meno? Dipende anche da noi 

Nel 2024 lo spreco alimentare in Italia è aumentato drasticamente: secondo il Rapporto Internazionale Waste Watcher, la crescita rispetto al 2023 è del 45,6 %. Ogni settimana, ogni persona getta nella spazzatura in media 683,3 grammi di cibo (contro i 469,4 grammi della rilevazione dell’agosto 2023).  

Il valore complessivo dello spreco alimentare in Italia supera 13,15 miliardi di euro all’anno. Di questi, oltre 7,4 miliardi sono attribuibili allo spreco domestico, mentre circa 3,996 miliardi riguardano lo spreco nella distribuzione (compresa quella all’ingrosso). Lato consumatori, il costo dello spreco è stimato in circa 290 € annui per famiglia e 126 € pro capite ogni anno.  

In termini di composizione, i prodotti più soggetti allo spreco sono quelli ortofrutticoli: frutta fresca (27,1 g pro capite a settimana), verdure (24,6 g), pane fresco (24,1 g), insalate (22,3 g) e tuberi come cipolle e aglio (20 g). Geograficamente esistono differenze: il Sud e il Centro presentano livelli di spreco superiori alla media nazionale (+9 %), mentre il Nord risulta leggermente più virtuoso. Nel 2024, rispetto al 2023, lo spreco domestico è cresciuto da 524,1 grammi settimanali a 566,3 grammi pro capite. Inoltre, l’incremento percentuale annuo dell’8,05 % indica che la tendenza è accelerata.

Per quanto riguarda il nostro canale, si stima che quasi 4 miliardi di euro di valore alimentare vengano sprecati lungo il canale distributivo (inclusi magazzini, trasporto, invenduti). Questo dato mette in luce come l’attività dei grossisti e dei distributori abbia un ruolo cruciale nel contenere perdite: ottimizzare ordini, stoccaggio, movimentazione e consegne può ridurre sensibilmente lo spreco di valore.

Come si può porre rimedio a tutto ciò?

Per esempio adottando:

-modelli più precisi di previsione

-migliori standard logistici

-migliori processi di recupero

Questo è essenziale non solo per motivi economici, ma anche per la sostenibilità complessiva della filiera.

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